Playlist del calore

  1. Che calore Pino Daniele
  2. La pioggia di marzo Mina
  3. A night in Tunisia Art Blakey & Jazz Messengers
  4. The lady is a tramp Gerry Mulligan & Chet Baker
  5. Tea in the Sahara Police
  6. Rain song Led Zeppelin
  7. Qaws Anouar Brahem & Jan Garbarek
  8. Sangue de beirona Cesària Evora
  9. Estate Michel Petrucciani
  10. Camera a sud Vinicio Capossela

Che calore. Bevete tanto, mangiate cibi freschi, tanta frutta e verdura cruda: ripetono l’ovvio, medici e tv. E state fermi il più possibile, riducete lo sforzo fisico: ma questo proprio non si può, e allora almeno la musica ci venga in aiuto, a noi che amiamo correre in qualsiasi stagione. Ecco una playlist fatta di calori e di frescure, una compilation di opposti, dove ogni genere suggerisce l’afa e il suo antidoto, la disidratazione e l’acqua. Partiamo con il pop italiano: dopo il lamento di Pino Daniele – Che calore, appunto, ritmata ma faticata – ci rinfranca La pioggia di marzo di Mina (e guarda caso l’album da cui è tratta si chiama Frutta e verdura). Poi jazz: prima i bollenti spiriti dell’hard bop, l’esplosiva batteria di Art Blakey e i torridi fiati dei suoi Jazz Messengers, che ci avvolgono in un’africana Night in Tunisia; calmati subito dopo dalla freschezza del cool jazz, dalla serenità di temperature più basse portata dalla coppia Mulligan & Baker. Il rock internazionale: i Police ci invitano a prendere un Tea in the Sahara, un brano rarefatto e afoso, che toglie il respiro; ma arriva The rain song dei Led Zeppelin con il caldo della passione e il fresco della canzone. La world music ci riporta nel deserto dietro al liuto arabo del tunisino Anouar Brahem, ma poi facciamo un tuffo nell’oceano, rinfrescandoci con i ritmi di Capo Verde, sempre tropicali – sia geograficamente che musicalmente siamo a metà tra i Caraibi e l’Africa – ma frizzantini e rivitalizzanti della grande Cesària Evora. Per il gran finale non poteva mancare Estate, nella versione però torrenziale del pianoforte liquido di Michel Petrucciani. E torniamo stanchi e sudati nella nostra camera, una Camera a sud, in cui Vinicio Capossela ci esorta a “vivere accesi dall’afa di luglio appesi al mio viaggiar”. E come rifiutare.

(Testo che accompagna la playlist dedicata al caldo, sul numero di luglio del mensile sportivo Correre)



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