Playlist del battito
Pubblicato: 4 giugno 2012 Archiviato in: Articoli | Tags: caetano veloso, correre, dai giornali, dire straits, gilberto gil, ibrahim ferrer, king crimson, musica, Nuova compagnia di canto popolare, officina zoè, pat matheny, pink floyd, pino daniele, playlist, queen, rabih abou khalil, Robert Miles, shantel, sting, Trilok gurtu, wes montgomery, William Parker, wim mertens Lascia un commento- Speak to Me-Breathe Pink Floyd
- Heartbeat King Crimson
- Cada macaco no seu galho Caetano Veloso e Gilberto Gil
- Tequila Wes Montgomery
- Viento ‘e terra Pino Daniele
- De Camino a La Vereda Ibrahim Ferrer
- Tarantella del 600 Nuova compagnia di canto popolare
- Another one bites the dust Queen
- Filia Officina zoè
- Skateaway Dire Straits
- Last train home Pat Matheny
- Maximizing the audience Wim Mertens
- Shunyai Trilok gurtu
- Rock steady Sting
- Groove William Parker
- Black Rubber Robert Miles
- Bucivina original Shantel
- On time Rabih Abou-Khalil
Battito. Mentre corriamo batte il cuore, battono le suole sul terreno, battono i pensieri nella testa. Battito. In inglese (cioè in musica) beat. Che musica possiamo battere, far battere allo stesso nostro ritmo? Evitiamo le assonanze cialtrone, Cuore matto e Battito animale, il beat degli anni ’60 e i Beatles, la beat generation (movimento letterario ma così impastato di musica) e la rivista Downbeat. Partiamo proprio dal cuore, dalla pulsazione vitale che all’inizio è l’unico suono dell’album-capolavoro dei Pink Floyd (Speake to me), per poi trasformarsi in un altro elemento fondamentale della corsa, il respiro (Breathe). Andiamo avanti, e all’inizio del nostro lungo il ritmo sarà soprattutto rock, ma di quel rock che accoglie a braccia aperte la basilare pulsazione disco (Heartbeat, Another one bites the dust). A spingerci oltre arrivano poi musiche fatte per un altro tipo di movimento, il ballo: la rumba cubana e le tarantelle meridionali con il loro battito costante e le melodie ripetitive. Ma è dopo la metà, quando la fatica si fa sentire, che la musica ci porta a filare lisci come sui pattini (Skateaway), su binari senza ostacoli (Last train home) e oltre, quasi in volo (Maximizing the audience). A questo punto saremo quasi in trance, la mente pronta per essere cullata da giri di basso ipnotici (Groove, Shunyai). L’ultima botta adrenalinica ce la danno due (ex) dj, uno approdato al rock come Robert Miles (Black rubber) un altro alle fanfare balcaniche come Shantel (Bucovina original). E ci accompagna dolcemente alla fine del nostro lungo la cadenza araba di Rabih Abou-Khalil.
(Testo che accompagna la playlist dedicata al battito, sul numero di aprile del mensile sportivo Correre)
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